Fintech
Scontro tra Titani sui Dati Personali

In un’epoca in cui i dati sono il nuovo petrolio, la battaglia sui diritti sui dati finanziari personali si sta intensificando, con la posta in gioco più alta che mai. La recente resistenza delle principali associazioni bancarie contro la proposta di regolamentazione del Consumer Financial Protection Bureau (CFPB) sui diritti sui dati finanziari personali sottolinea una lotta fondamentale per il controllo nell’era digitale. Questo scontro non riguarda solo le tempistiche di conformità o gli aggiornamenti tecnologici; riguarda chi esercita il potere sui vasti mari di dati personali e come tale potere plasmerà il futuro della privacy, dell’innovazione e della fiducia.
Dare potere ai consumatori o sopraffarli?
La proposta del CFPB mira a implementare la Sezione 1033 del Dodd-Frank Act, che impone ai consumatori il diritto di accedere e condividere i propri dati finanziari. A prima vista, questo sembra un nobile tentativo di dare potere ai consumatori, promuovere la trasparenza e stimolare l’innovazione nei servizi finanziari. Tuttavia, le reazioni del Bank Policy Institute, della Clearing House Association, della Consumer Bankers Association e dell’American Bankers Association rivelano preoccupazioni più profonde.
Queste organizzazioni sostengono che le tempistiche di conformità proposte sono irrealistiche, dati gli ampi cambiamenti richiesti. Evidenziano che anche i fornitori di dati più sofisticati avranno bisogno di almeno due anni per aggiornare i siti web rivolti al pubblico, generare metriche di performance e garantire che i dati siano forniti in formati standardizzati. La preoccupazione di fondo è che un’implementazione affrettata potrebbe portare a interruzioni nel servizio clienti e a maggiori rischi per la sicurezza dei dati.
Il guanto tecnologico
I requisiti della norma proposta richiedono una revisione significativa delle infrastrutture tecnologiche esistenti. Le banche dovranno aggiornare i propri sistemi per soddisfare gli standard di prestazioni API, sviluppare nuove funzionalità per i file leggibili dalle macchine e gestire nuovi requisiti di durata massima di accesso. Questa non è solo una sfida tecnica, ma una trasformazione fondamentale del modo in cui i dati finanziari vengono gestiti e condivisi.
Ad esempio, abilitare il supporto per gli elementi di dati richiesti non attualmente condivisi, come i dati di pagamento delle bollette o termini e condizioni specifici, richiederà nuovi processi e controlli. Inoltre, le banche devono creare e rendere operativi i processi per notificare a terze parti i dinieghi dell’interfaccia dello sviluppatore e le revoche dell’accesso del consumatore. Questi cambiamenti richiederanno investimenti sostanziali in tecnologia, formazione e manutenzione continua per garantire conformità e sicurezza.
Collaborazione e definizione degli standard
Uno degli ostacoli più significativi è l’istituzione di un organismo di definizione degli standard riconosciuto. Il CFPB ha definito un processo dettagliato per il riconoscimento di tali organismi, che include la modifica dei processi di governance, la presentazione di domande complete e l’esecuzione di un rigoroso processo di revisione. Questa procedura, progettata per garantire che gli standard siano completi e inclusivi, richiederà inevitabilmente molto tempo.
Le associazioni sostengono che l’intero processo, dal riconoscimento di un organismo di definizione degli standard all’emissione e all’implementazione di standard di settore, potrebbe richiedere diversi mesi, se non anni. Questa tempistica è critica perché gli istituti finanziari devono allineare i propri sistemi e processi a questi standard per evitare di dover ricostruire le funzionalità più volte. Il rischio di un’implementazione prematura è chiaro: potrebbe portare a sostanziali interruzioni nelle connessioni con i clienti e a maggiori costi operativi.
Impatto sui consumatori e dinamiche di mercato
Al centro di questo dibattito c’è il consumatore. Mentre l’intento della norma del CFPB è di dare ai consumatori un maggiore controllo sui propri dati finanziari, le conseguenze indesiderate potrebbero essere controproducenti. Un’implementazione affrettata o mal gestita potrebbe causare interruzioni del servizio, confusione e potenziali violazioni di informazioni sensibili. I consumatori potrebbero ritrovarsi intrappolati in una rete di nuove normative, senza la chiarezza o il supporto necessari per orientarsi in questo panorama complesso.
Inoltre, le dinamiche del mercato potrebbero cambiare radicalmente. Le aziende Fintech, che spesso si affidano all’accesso ai dati bancari per fornire servizi innovativi, potrebbero affrontare nuove barriere e incertezze. La necessità delle banche di conformarsi a nuovi standard e tempi potrebbe rallentare il ritmo dell’innovazione, influenzando la disponibilità e la qualità dei servizi finanziari offerti ai consumatori.
Un appello a tempi realistici e collaborazione
Le associazioni bancarie non si oppongono allo spirito della proposta del CFPB, ma chiedono tempistiche più realistiche e sforzi collaborativi per garantire una transizione fluida. Raccomandano di estendere il periodo di conformità per le più grandi istituzioni finanziarie ad almeno due anni dopo l’emissione della norma definitiva e di introdurre gradualmente le scadenze successive nell’arco di diversi anni. Questo approccio graduale consentirebbe test approfonditi, aggiustamenti e perfezionamenti di sistemi e processi, riducendo al minimo i rischi per i consumatori e l’ecosistema finanziario.
Oltre a tempi più lunghi, le associazioni sottolineano la necessità di un dialogo continuo tra il CFPB e il settore. Interazioni regolari aiuterebbero ad affrontare le questioni, chiarire le ambiguità e facilitare una migliore comprensione delle sfide pratiche coinvolte. Questo sforzo collaborativo è essenziale per garantire che le nuove normative raggiungano gli obiettivi prefissati senza causare danni involontari.
Conclusione: plasmare il futuro dei diritti sui dati
La battaglia sui diritti relativi ai dati finanziari personali è più di una sfida normativa; è un momento decisivo nell’era digitale. Il modo in cui gestiremo questa transizione plasmerà il futuro della privacy dei dati, dell’innovazione e della fiducia nel settore finanziario. Bilanciando la necessità di responsabilizzazione dei consumatori con tempi di implementazione realistici e sforzi collaborativi, possiamo creare un quadro che vada a vantaggio di tutti. La posta in gioco è alta e il percorso da seguire richiede attenta considerazione, cooperazione e un impegno a proteggere gli interessi dei consumatori e l’integrità del sistema finanziario.
In un’epoca in cui i dati sono il nuovo petrolio, la battaglia sui diritti sui dati finanziari personali si sta intensificando, con la posta in gioco più alta che mai. La recente resistenza delle principali associazioni bancarie contro la proposta di regolamentazione del Consumer Financial Protection Bureau (CFPB) sui diritti sui dati finanziari personali sottolinea una lotta fondamentale per il controllo nell’era digitale. Questo scontro non riguarda solo le tempistiche di conformità o gli aggiornamenti tecnologici; riguarda chi esercita il potere sui vasti mari di dati personali e come tale potere plasmerà il futuro della privacy, dell’innovazione e della fiducia.
Dare potere ai consumatori o sopraffarli?
La proposta del CFPB mira a implementare la Sezione 1033 del Dodd-Frank Act, che impone ai consumatori il diritto di accedere e condividere i propri dati finanziari. A prima vista, questo sembra un nobile tentativo di dare potere ai consumatori, promuovere la trasparenza e stimolare l’innovazione nei servizi finanziari. Tuttavia, le reazioni del Bank Policy Institute, della Clearing House Association, della Consumer Bankers Association e dell’American Bankers Association rivelano preoccupazioni più profonde.
Queste organizzazioni sostengono che le tempistiche di conformità proposte sono irrealistiche, dati gli ampi cambiamenti richiesti. Evidenziano che anche i fornitori di dati più sofisticati avranno bisogno di almeno due anni per aggiornare i siti web rivolti al pubblico, generare metriche di performance e garantire che i dati siano forniti in formati standardizzati. La preoccupazione di fondo è che un’implementazione affrettata potrebbe portare a interruzioni nel servizio clienti e a maggiori rischi per la sicurezza dei dati.
Il guanto tecnologico
I requisiti della norma proposta richiedono una revisione significativa delle infrastrutture tecnologiche esistenti. Le banche dovranno aggiornare i propri sistemi per soddisfare gli standard di prestazioni API, sviluppare nuove funzionalità per i file leggibili dalle macchine e gestire nuovi requisiti di durata massima di accesso. Questa non è solo una sfida tecnica, ma una trasformazione fondamentale del modo in cui i dati finanziari vengono gestiti e condivisi.
Ad esempio, abilitare il supporto per gli elementi di dati richiesti non attualmente condivisi, come i dati di pagamento delle bollette o termini e condizioni specifici, richiederà nuovi processi e controlli. Inoltre, le banche devono creare e rendere operativi i processi per notificare a terze parti i dinieghi dell’interfaccia dello sviluppatore e le revoche dell’accesso del consumatore. Questi cambiamenti richiederanno investimenti sostanziali in tecnologia, formazione e manutenzione continua per garantire conformità e sicurezza.
Collaborazione e definizione degli standard
Uno degli ostacoli più significativi è l’istituzione di un organismo di definizione degli standard riconosciuto. Il CFPB ha definito un processo dettagliato per il riconoscimento di tali organismi, che include la modifica dei processi di governance, la presentazione di domande complete e l’esecuzione di un rigoroso processo di revisione. Questa procedura, progettata per garantire che gli standard siano completi e inclusivi, richiederà inevitabilmente molto tempo.
Le associazioni sostengono che l’intero processo, dal riconoscimento di un organismo di definizione degli standard all’emissione e all’implementazione di standard di settore, potrebbe richiedere diversi mesi, se non anni. Questa tempistica è critica perché gli istituti finanziari devono allineare i propri sistemi e processi a questi standard per evitare di dover ricostruire le funzionalità più volte. Il rischio di un’implementazione prematura è chiaro: potrebbe portare a sostanziali interruzioni nelle connessioni con i clienti e a maggiori costi operativi.
Impatto sui consumatori e dinamiche di mercato
Al centro di questo dibattito c’è il consumatore. Mentre l’intento della norma del CFPB è di dare ai consumatori un maggiore controllo sui propri dati finanziari, le conseguenze indesiderate potrebbero essere controproducenti. Un’implementazione affrettata o mal gestita potrebbe causare interruzioni del servizio, confusione e potenziali violazioni di informazioni sensibili. I consumatori potrebbero ritrovarsi intrappolati in una rete di nuove normative, senza la chiarezza o il supporto necessari per orientarsi in questo panorama complesso.
Inoltre, le dinamiche del mercato potrebbero cambiare radicalmente. Le aziende Fintech, che spesso si affidano all’accesso ai dati bancari per fornire servizi innovativi, potrebbero affrontare nuove barriere e incertezze. La necessità delle banche di conformarsi a nuovi standard e tempi potrebbe rallentare il ritmo dell’innovazione, influenzando la disponibilità e la qualità dei servizi finanziari offerti ai consumatori.
Un appello a tempi realistici e collaborazione
Le associazioni bancarie non si oppongono allo spirito della proposta del CFPB, ma chiedono tempistiche più realistiche e sforzi collaborativi per garantire una transizione fluida. Raccomandano di estendere il periodo di conformità per le più grandi istituzioni finanziarie ad almeno due anni dopo l’emissione della norma definitiva e di introdurre gradualmente le scadenze successive nell’arco di diversi anni. Questo approccio graduale consentirebbe test approfonditi, aggiustamenti e perfezionamenti di sistemi e processi, riducendo al minimo i rischi per i consumatori e l’ecosistema finanziario.
Oltre a tempi più lunghi, le associazioni sottolineano la necessità di un dialogo continuo tra il CFPB e il settore. Interazioni regolari aiuterebbero ad affrontare le questioni, chiarire le ambiguità e facilitare una migliore comprensione delle sfide pratiche coinvolte. Questo sforzo collaborativo è essenziale per garantire che le nuove normative raggiungano gli obiettivi prefissati senza causare danni involontari.
Conclusione: plasmare il futuro dei diritti sui dati
La battaglia sui diritti relativi ai dati finanziari personali è più di una sfida normativa; è un momento decisivo nell’era digitale. Il modo in cui gestiremo questa transizione plasmerà il futuro della privacy dei dati, dell’innovazione e della fiducia nel settore finanziario. Bilanciando la necessità di responsabilizzazione dei consumatori con tempi di implementazione realistici e sforzi collaborativi, possiamo creare un quadro che vada a vantaggio di tutti. La posta in gioco è alta e il percorso da seguire richiede attenta considerazione, cooperazione e un impegno a proteggere gli interessi dei consumatori e l’integrità del sistema finanziario.
Fintech
Lloyds and Nationwide invest in Scottish fintech AI Aveni

Lloyds Banking Group and Nationwide have joined an £11m Series A funding round in Scottish artificial intelligence fintech Aveni.
The investment is led by Puma Private Equity with additional participation from Par Equity.
Aveni creates AI products specifically designed to streamline workflows in the financial services industry by analyzing documents and meetings across a range of operational functions, with a focus on financial advisory services and consumer compliance.
The cash injection will help fund the development of a new product, FinLLM, a large-scale language model created specifically for the financial sector in partnership with Lloyds and Nationwide.
Joseph Twigg, CEO of Aveni, explains: “The financial services industry doesn’t need AI models that can quote Shakespeare, it needs AI models that offer transparency, trust and, most importantly, fairness. The way to achieve this is to develop small, highly tuned language models, trained on financial services data, vetted by financial services experts for specific financial services use cases.
“FinLLM’s goal is to set a new standard for the controlled, responsible and ethical adoption of generative AI, outperforming all other generic models in our selected financial services use cases.”
Robin Scher, head of fintech investment at Lloyds Banking Group, says the development programme offers a “massive opportunity” for the financial services industry by streamlining operations and improving customer experience.
“We look forward to supporting Aveni’s growth as we invest in their vision of developing FinLLM together with partners. Our collaboration aims to establish Aveni as a forerunner in AI adoption in the industry, while maintaining a focus on responsible use and customer centricity,” he said.
Fintech
Fairexpay: Risk consultancy White Matter Advisory acquires 90% stake in fintech Fairexpay

Treasury Risk Consulting Firm White Matter Alert On Monday he announced the acquisition of a 90% stake in the fintech startup Fair payment for an undisclosed amount. The acquisition will help White Matter Advisory expand its portfolio in the area of cross-border remittance and fundraising services, a statement said. White Matter Advisory, which operates under the name SaveDesk (White Matter Advisory India Pvt Ltd), is engaged in the treasury risk advisory business. It oversees funds under management (FUM) totaling $8 billion, offering advisory services to a wide range of clients.
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MIT xPRO | MIT Technology Leadership and Innovation | Visit |
White Matter Advisory, based in Bangalore, helps companies navigate the complexities of treasury and risk management.
Fairexpay, authorised by the Reserve Bank of India (RBI) under Cohort 2 of the Liberalised Remittance Scheme (LRS) Regulatory Sandbox, boasts features such as best-in-class exchange rates, 24-hour processing times and full security compliance.
“With this acquisition, White Matter Advisory will leverage Fairexpay’s advanced technology platform and regulatory approvals to enhance its services to its clients,” the release reads.
The integration of Fairexpay’s capabilities should provide White Matter Advisory with a competitive advantage in the cross-border remittance and fundraising market, he added.
The release also states that by integrating Fairexpay’s advanced technology, White Matter Advisory aims to offer seamless and convenient cross-border payment solutions, providing customers with secure options for international money transfers.
Fintech
Rakuten Delays FinTech Business Reorganization to 2025

Rakuten (Japan:4755) has released an update.
Rakuten Group, Inc. and Rakuten Bank, Ltd. announced a delay in the reorganization of Rakuten’s FinTech Business, moving the target date from October 2024 to January 2025. The delay is to allow for a more comprehensive review, taking into account regulatory, shareholder interests and the group’s optimal structure for growth. There are no anticipated changes to Rakuten Bank’s reorganization objectives, structure or listing status outside of the revised timeline.
For more insights on JP:4755 stock, check out TipRanks Stock Analysis Page.
Fintech
White Matter Advisory Acquires 90% Stake in Fintech Startup Fairexpay

You are reading Entrepreneur India, an international franchise of Entrepreneur Media.
White Matter Advisory, which operates under the name SaveDesk in India, has announced that it is acquiring a 90% stake in fintech startup Fairexpay for an undisclosed amount.
This strategic move aims to strengthen White Matter Advisory’s portfolio in cross-border remittance and fundraising services.
By integrating Fairexpay’s advanced technology, White Matter Advisory aims to offer seamless and convenient cross-border payment solutions, providing customers with secure options for international money transfers.
White Matter Advisory, known for its treasury risk advisory services, manages funds under management (FUM) totaling USD 8 billion.
Founded by Bhaskar Saravana, Saurabh Jain, Kranthi Reddy and Piuesh Daga, White Matter Advisory helps companies effectively manage the complexities of treasury and risk management.
The SaveDesk platform offering includes a SaaS-based FX market data platform with real-time feeds for over 100 currencies, bank cost optimization services, customized treasury risk management solutions, and compliance guidance for the Foreign Exchange Management Act (FEMA) and other trade regulations.
Fairexpay is a global aggregation platform offering competitive currency exchange rates from numerous exchange partners worldwide. Catering to both private and corporate customers, Fairexpay provides seamless money transfer solutions for education, travel and immigration, as well as simplifying cross-border payments via API and white-label solutions for businesses. Key features include competitive currency exchange rates, 24-hour processing times, extensive currency coverage of over 30 currencies in more than 200 countries, and secure, RBI-compliant transactions.
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