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Ecosistemi digitali: un’era di collaborazione nei servizi finanziari

FinCrypto Staff

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Ecosistemi digitali: un'era di collaborazione nei servizi finanziari

Oggi gli ecosistemi digitali sono essenziali per la continua innovazione a cui assistiamo nel settore finanziario.

Allontanandosi da un’era di controllo e secolarismo, sempre più istituzioni finanziarie stanno comprendendo il valore dello sfruttamento delle API aperte e oggi viviamo in un’epoca di maggiore competizione e collaborazione, che ha visto prosperare il settore dei servizi finanziari.

Le partnership su piccola scala hanno lasciato il posto a vasti ecosistemi digitali, in cui banche, fintech e società di consulenza si collegano per promuovere l’innovazione.

In questa tavola rotonda, parliamo con gli esperti che ci spiegano fino a che punto gli ecosistemi digitali hanno già portato il settore e cosa ci riserva il futuro…

In evidenza:

  • Jamil Jiva, responsabile globale della gestione patrimoniale presso Linedata
  • Ben Hunter, specialista strategico dei servizi finanziari presso Cockroach Labs
  • Richard Butler, Direttore dati e analisi presso Slalom

Quanto sono importanti gli ecosistemi digitali per tutte le parti coinvolte (banche, fintech, società di consulenza) oggi? In che modo la PSD2 ha contribuito a guidare un’era di collaborazione nei servizi finanziari?

Cacciatore di Ben:

L’obiettivo ultimo della PSD2 è quello di promuovere servizi bancari innovativi, in particolare per quanto riguarda i pagamenti e i servizi di informazione sui conti.

Le banche tradizionali e digitali hanno sviluppato API aperte per incoraggiare soluzioni di terze parti (come le fintech) a sfruttare i dati resi disponibili.

Oltre alla PSD2, le modifiche al nuovo standard di messaggistica sui pagamenti ISO20022 hanno costretto in particolare le banche a rivedere i propri sistemi di pagamento e ad apportare modifiche tecnologiche fondamentali.

Sia per modificare o sviluppare nuovi sistemi di pagamento stessi, sia per sfruttare fornitori di pagamenti terzi (fintech) per orchestrazione, gateway e simili. Ciò ha anche offerto alle organizzazioni l’opportunità di esaminare attentamente il proprio business e decidere dove ridimensionare o investire gli sforzi.

In alcuni casi abbiamo visto organizzazioni decidere di investire massicciamente nell’espansione della propria attività in nuovi mercati o, in altri casi, di demandare gran parte dell’elaborazione dei pagamenti a un partner/soluzione esternalizzata di terze parti per ridurre le spese generali, la gestione e il rischio.

Siamo sempre più dipendenti dalla tecnologia. Con una società senza contanti in crescita e la riduzione dei servizi faccia a faccia, la generazione moderna ha grandi aspettative in termini di qualità del servizio nell’era digitale.

Oltre all’open banking, ci aspettiamo di vedere un’ulteriore espansione in ambiti come le pensioni aperte, a cui stiamo lavorando, e innovazioni come la realtà aumentata (AR), con cui le banche stanno già sperimentando la tecnologia per creare un mondo bancario virtuale più visivo.

Richard Butler:

Gli ecosistemi digitali sono reti interconnesse di aziende, spesso appartenenti a settori diversi, che collaborano per creare valore per i clienti combinando i loro prodotti, servizi, dati e tecnologie.

Ciò significa che gli ecosistemi digitali si estendono molto più ampiamente di banche e fintech e includono società non finanziarie. Ad esempio, una banca potrebbe collaborare con una fintech per analisi avanzate dei dati, un rivenditore per programmi fedeltà e una società di telecomunicazioni per pagamenti mobili, creando un ecosistema unificato che migliora la vita finanziaria del cliente.

L’importanza degli ecosistemi digitali risiede nella loro capacità di offrire ai clienti esperienze personalizzate e fluide, sfruttando i punti di forza di diversi partner e, secondo il World Economic Forum, hanno il potenziale per generare un valore enorme.

Prima della PSD2 (la direttiva rivista sui servizi di pagamento), il settore dei servizi finanziari era relativamente limitato e le banche fungevano da custodi dei dati dei clienti e dei sistemi di pagamento.

Gli standard comuni derivanti dalla normativa PSD2 hanno favorito l’innovazione in questo ambito, poiché altri fornitori di servizi di pagamento hanno potuto collaborare in questi ecosistemi e offrire un’esperienza sicura ai clienti finali.

La PSD2 ha inoltre aperto questo scenario, imponendo alle banche di condividere i dati dei clienti (con il consenso) e di fornire API (interfacce di programmazione delle applicazioni) aperte a fornitori terzi come le fintech.

Descrivici alcune delle innovazioni che gli ecosistemi digitali hanno contribuito a realizzare, in particolare in termini di evoluzione delle infrastrutture legacy.

Italiano:

L’attenzione ai dati (quantità, qualità e apertura) promossa dagli ecosistemi digitali ha contribuito a modernizzare le infrastrutture legacy che troppo spesso limitano l’efficienza e ostacolano l’erogazione di servizi incentrati sul cliente.

Ad esempio, le società di gestione patrimoniale possono utilizzare le API per integrare dati di mercato in tempo reale e strumenti analitici nei sistemi di gestione del portafoglio, fornendo informazioni aggiornate per un processo decisionale dinamico.

Interfacciandosi direttamente con i fornitori di dati e i sistemi interni tramite API, queste piattaforme possono automatizzare molti dei processi ad alta intensità di lavoro tradizionalmente associati alla raccolta e all’analisi dei dati, riducendo significativamente il rischio di errore umano e aumentando la velocità di risposta ai cambiamenti del mercato.

Inoltre, l’integrazione di algoritmi di apprendimento automatico tramite API consente modelli di valutazione del rischio e strategie di investimento più sofisticati, su misura per le esigenze sfumate dei singoli portafogli. Queste tecnologie facilitano l’analisi avanzata degli scenari e lo stress test, migliorando le capacità predittive dei gestori patrimoniali in merito alle prestazioni del portafoglio in varie condizioni di mercato.

L’integrazione in ecosistemi digitali non solo semplifica le operazioni, ma rende anche le società di gestione patrimoniale ben posizionate per adattarsi rapidamente alle nuove tecnologie e ai requisiti normativi senza dover rivedere i loro sistemi principali. Questo approccio riduce sia i costi che le interruzioni operative, assicurando che le società rimangano competitive in un panorama finanziario in rapida evoluzione.

Richard Butler:

Quando acquisti un pacchetto Sky scoprirai che spesso include un abbonamento a Netflix e la possibilità di noleggiare film occasionalmente, il tutto gestito e pagato tramite l’abbonamento Sky.

Allo stesso modo, le piattaforme tecnologiche e le istituzioni finanziarie operano come un ecosistema senza soluzione di continuità per creare valore per il cliente che in precedenza non era possibile. Ad esempio, gli ecosistemi digitali hanno consentito ai servizi finanziari di essere integrati senza soluzione di continuità nelle esperienze dei consumatori non finanziari.

Al di fuori dei servizi finanziari, aziende come Uber, Airbnb e i marketplace hanno stravolto le tradizionali catene del valore lineari creando piattaforme digitali multilaterali che orchestrano interi ecosistemi di fornitori e clienti.

Ci sono molte volte in cui gli ecosistemi digitali possono andare male. La distribuzione equa del valore tra i partner può presentarsi come una sfida. Basta guardare l’ultimo scontro tra TikTok e Universal Music su quanto l’app dovrebbe pagare gli artisti.

Evidenzia che gli operatori storici e i nuovi player della piattaforma possono avere notevoli problemi iniziali quando cercano di trovare un modello di ecosistema bilanciato che funzioni per tutti. Inoltre, possono sorgere anche problemi di sicurezza e privacy dei dati quando si condividono le informazioni bancarie dei clienti tra diverse entità.

Cosa rende un modello di ecosistema un grande? In che modo le banche tradizionali possono sfruttare meglio le relazioni provider/fintech per guidare la trasformazione digitale?

Italiano:

Un ottimo modello di ecosistema è caratterizzato dalla sua capacità di orchestrare diverse applicazioni, sia interne che provenienti da fornitori terzi specializzati. Per ottenere i risultati positivi previsti, le aziende devono dare priorità alla creazione di un’interfaccia amichevole per consumare e condividere dati con altri provider nel loro ecosistema digitale. Questa infrastruttura digitale dovrebbe essere intuitiva, flessibile, sicura e resiliente una volta scalata.

Le banche tradizionali dovrebbero cercare partnership strategiche con fintech specializzate per accelerare la trasformazione digitale. Le soluzioni tecnologiche dei provider che offrono API possono facilmente inserirsi nei sistemi esistenti, semplificando la collaborazione e accelerando la trasformazione digitale.

Le applicazioni devono utilizzare “API aperte” che comunichino in più “linguaggi standard” come JSON, GraphQL e REST, consentendo una comunicazione aperta e univoca tra le applicazioni.

Richard Butler:

Un ottimo modello di ecosistema dipende da due cose. La prima è porsi la domanda: “Come possiamo creare valore?” prima di guardare a come si può collaborare con altre parti per offrire questa esperienza. La seconda è comprendere il ruolo della propria organizzazione nell’ecosistema.

La chiave è iniziare dalle esigenze dei clienti. Ci sarà sempre una parte che sarà l’interfaccia con il cliente e dovrà diffondere determinate informazioni tra le altre parti nell’ecosistema. Questo ruolo di orchestratore assicura una consegna coesa consentendo al contempo ai partner specializzati di collegare le proprie capacità.

È sempre una sfida stabilire quanto una piattaforma debba essere aperta alla partecipazione di terze parti; pertanto, per creare fiducia è fondamentale iniziare con poche parti fidate.

Le banche tradizionali possono, ad esempio, sfruttare le API o i servizi delle fintech, integrando le migliori soluzioni fintech per funzionalità quali la gestione delle finanze personali o la consulenza sugli investimenti nelle proprie offerte digitali.

La partnership con fintech che stanno già perseguendo alcuni di questi ecosistemi digitali può anche aiutare le banche tradizionali. Ciò aiuterebbe anche le banche tradizionali a fornire un solido portafoglio di servizi e a condividere il valore creato.

Come sarà il futuro degli ecosistemi digitali? L’open banking si espanderà ulteriormente verso gli open data? Qual è il limite degli ecosistemi digitali nei servizi finanziari?

Italiano:

È probabile che il futuro degli ecosistemi digitali si estenda oltre l’open banking, verso un concetto più ampio di dati aperti, che comprenda più settori e integri vari tipi di dati dei consumatori.

Questa espansione migliorerà la personalizzazione dei servizi e aumenterà l’efficienza operativa in tutti i settori. Questa crescita deve tenere a mente la privacy dei dati, la sicurezza e la conformità normativa per garantire un’espansione sostenibile e sicura.

Inoltre, l’intelligenza artificiale generativa mostra il potenziale per agire come un architetto di integrazione agile, generando automaticamente codice e chiamate API per catalizzare ulteriore innovazione.

I limiti di questi ecosistemi saranno definiti dalla misura in cui sapranno innovare garantendo al contempo conformità e sicurezza in un mercato globale sempre più regolamentato.

Cacciatore di Ben:

Non c’è limite a quanto possiamo diventare digitali, ma ci sarà un limite a quanto lontano ci spingeranno le autorità di regolamentazione e le leggi nazionali. I mercati, le industrie e le organizzazioni aziendali saranno monitorati con attenzione per garantire che si prenda in considerazione la mitigazione da qualsiasi tipo di rischio sistemico o fallimento catastrofico.

Stiamo già assistendo a ciò da parte di PRA, FCA e BofE e DORA in materia di resilienza e con le leggi sulla sovranità dei dati, in cui vengono imposti controlli più rigorosi per garantire che i dati personali o sensibili siano controllati in modo appropriato, come Shrems II e altre leggi locali di paesi come India, Cina, Arabia Saudita e Pakistan, per citarne alcune.

La residenza dei dati è una grande preoccupazione al momento e vediamo molti dei nostri clienti, sia nuovi che esistenti, chiedere il nostro aiuto per garantire il rispetto della conformità normativa e nazionale sfruttando le nostre funzionalità e caratteristiche di località dei dati.

L’adozione di tecnologie digitali e di nuove iniziative come l’intelligenza artificiale comporta enormi vantaggi, ma anche rischi.

Richard Butler:

Nel Regno Unito, l’open banking è stato agevolato da normative come la PSD2, che consente alle banche più grandi di concedere autorizzazioni a terze parti per accedere ai dati dei clienti sulle transazioni di spesa e sui pagamenti regolari.

Sono emerse alcune innovazioni specifiche, tra cui app e siti web che consentono di risparmiare denaro e che possono consigliare ai clienti quanto potrebbero mettere da parte ogni mese.

La questione se questo possa estendersi ai dati aperti è molto più ampia dei servizi finanziari. I giganti della tecnologia svolgeranno un ruolo chiave in questo processo poiché detengono un volume così grande di dati dei clienti.

Ciò significa che, anche se la normativa dovesse evolversi in questa direzione, difficilmente ciò avverrà a breve.

Ciò che è più probabile è un passaggio verso la finanza aperta, ovvero l’unione di prodotti finanziari come mutui e pensioni, in modo che possano essere gestiti in un unico posto anche se i singoli prodotti sono detenuti da società diverse.

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Lloyds and Nationwide invest in Scottish fintech AI Aveni

FinCrypto Staff

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Lloyds and Nationwide invest in Scottish AI fintech Aveni

Lloyds Banking Group and Nationwide have joined an £11m Series A funding round in Scottish artificial intelligence fintech Aveni.

The investment is led by Puma Private Equity with additional participation from Par Equity.

Aveni creates AI products specifically designed to streamline workflows in the financial services industry by analyzing documents and meetings across a range of operational functions, with a focus on financial advisory services and consumer compliance.

The cash injection will help fund the development of a new product, FinLLM, a large-scale language model created specifically for the financial sector in partnership with Lloyds and Nationwide.

Joseph Twigg, CEO of Aveni, explains: “The financial services industry doesn’t need AI models that can quote Shakespeare, it needs AI models that offer transparency, trust and, most importantly, fairness. The way to achieve this is to develop small, highly tuned language models, trained on financial services data, vetted by financial services experts for specific financial services use cases.

“FinLLM’s goal is to set a new standard for the controlled, responsible and ethical adoption of generative AI, outperforming all other generic models in our selected financial services use cases.”

Robin Scher, head of fintech investment at Lloyds Banking Group, says the development programme offers a “massive opportunity” for the financial services industry by streamlining operations and improving customer experience.

“We look forward to supporting Aveni’s growth as we invest in their vision of developing FinLLM together with partners. Our collaboration aims to establish Aveni as a forerunner in AI adoption in the industry, while maintaining a focus on responsible use and customer centricity,” he said.

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Fairexpay: Risk consultancy White Matter Advisory acquires 90% stake in fintech Fairexpay

FinCrypto Staff

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Treasury Risk Consulting Firm White Matter Alert On Monday he announced the acquisition of a 90% stake in the fintech startup Fair payment for an undisclosed amount. The acquisition will help White Matter Advisory expand its portfolio in the area of cross-border remittance and fundraising services, a statement said. White Matter Advisory, which operates under the name SaveDesk (White Matter Advisory India Pvt Ltd), is engaged in the treasury risk advisory business. It oversees funds under management (FUM) totaling $8 billion, offering advisory services to a wide range of clients.

Improve your technology skills with high-value skills courses

College OfferCourseWebsite
IIT Delhi Data Science and Machine Learning Certificate Program Visit
Indian School of Economics ISB Product Management Visit
MIT xPRO MIT Technology Leadership and Innovation Visit

White Matter Advisory, based in Bangalore, helps companies navigate the complexities of treasury and risk management.

Fairexpay, authorised by the Reserve Bank of India (RBI) under Cohort 2 of the Liberalised Remittance Scheme (LRS) Regulatory Sandbox, boasts features such as best-in-class exchange rates, 24-hour processing times and full security compliance.

“With this acquisition, White Matter Advisory will leverage Fairexpay’s advanced technology platform and regulatory approvals to enhance its services to its clients,” the release reads.

The integration of Fairexpay’s capabilities should provide White Matter Advisory with a competitive advantage in the cross-border remittance and fundraising market, he added.

The release also states that by integrating Fairexpay’s advanced technology, White Matter Advisory aims to offer seamless and convenient cross-border payment solutions, providing customers with secure options for international money transfers.

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Rakuten Delays FinTech Business Reorganization to 2025

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Rakuten (Japan:4755) has released an update.

Rakuten Group, Inc. and Rakuten Bank, Ltd. announced a delay in the reorganization of Rakuten’s FinTech Business, moving the target date from October 2024 to January 2025. The delay is to allow for a more comprehensive review, taking into account regulatory, shareholder interests and the group’s optimal structure for growth. There are no anticipated changes to Rakuten Bank’s reorganization objectives, structure or listing status outside of the revised timeline.

For more insights on JP:4755 stock, check out TipRanks Stock Analysis Page.

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White Matter Advisory Acquires 90% Stake in Fintech Startup Fairexpay

FinCrypto Staff

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White Matter Advisory Acquires 90% Stake in Fintech Startup Fairexpay

You are reading Entrepreneur India, an international franchise of Entrepreneur Media.

White Matter Advisory, which operates under the name SaveDesk in India, has announced that it is acquiring a 90% stake in fintech startup Fairexpay for an undisclosed amount.

This strategic move aims to strengthen White Matter Advisory’s portfolio in cross-border remittance and fundraising services.

By integrating Fairexpay’s advanced technology, White Matter Advisory aims to offer seamless and convenient cross-border payment solutions, providing customers with secure options for international money transfers.

White Matter Advisory, known for its treasury risk advisory services, manages funds under management (FUM) totaling USD 8 billion.

Founded by Bhaskar Saravana, Saurabh Jain, Kranthi Reddy and Piuesh Daga, White Matter Advisory helps companies effectively manage the complexities of treasury and risk management.

The SaveDesk platform offering includes a SaaS-based FX market data platform with real-time feeds for over 100 currencies, bank cost optimization services, customized treasury risk management solutions, and compliance guidance for the Foreign Exchange Management Act (FEMA) and other trade regulations.

Fairexpay is a global aggregation platform offering competitive currency exchange rates from numerous exchange partners worldwide. Catering to both private and corporate customers, Fairexpay provides seamless money transfer solutions for education, travel and immigration, as well as simplifying cross-border payments via API and white-label solutions for businesses. Key features include competitive currency exchange rates, 24-hour processing times, extensive currency coverage of over 30 currencies in more than 200 countries, and secure, RBI-compliant transactions.

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